Qualcuno li chiama già i Tremonti bond. Si tratta di obbligazioni speciali emesse dalle banche che il ministero del Tesoro si è detto pronto a comprare. Lo scopo è, come noto, quello di permettere che il sistema bancario italiano si mantenga ben patrimonializzato e soprattutto che non scarichi gli effetti della crisi sull’economia reale (non troppo almeno).
In pratica il Tesoro, più che le banche che hanno più volte ribadito di stare bene così, vuole aiutare le imprese: per farlo deve però evitare una stretta del credito. D’altra parte, molte cose testimoniano che l’attenzione è concentrata sulle piccole e medie imprese. Tremonti ha detto, per esempio, di avere previsto dei centri di controllo collegati alle prefetture che dovranno verificare che gli eventuali finanziamenti per le banche finiscano davvero nell’economia. Il pagamento dell’Iva all’incasso, invece che alla fatturazione per le aziende con meno di 200 mila euro di ricavi è un altro intervento in favore delle piccole imprese.
Le banche potranno emettere le obbligazioni per il Tesoro se vorranno rinforzare il proprio tier 1 e queste obbligazioni non avranno diritti di voto, né saranno necessariamente convertibili. Chiaramente lo Stato non presta questi soldi per niente, anzi punta a ricavare profitti dall’eventuale sottoscrizione di queste obbligazioni. Poiché i fondi pubblici saranno ricavati in buona parte dall’emissione di debito pubblico (ossia di BOT, BTP etc.) il Governo conta di guadagnare dalla differenza tra gli interessi sui titoli di Stato e quelli sulle obbligazioni bancarie sottoscritte.
I finanziamenti eventuali alle banche saranno possibili dal 1 gennaio per 12 mesi e la Banca d’Italia e gli osservatori economici, presso le prefetture, vigileranno sul loro funzionamento. Sarà così??? (B.A)
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